Michela Murgia ha dato alle stampe il trattatello teologico God Save the Queer. Catechismo femminista nel quale annuncia, con toni messianici, la Buona Novella: i generi sessuali possono essere più di due! Se in passato i progressisti avevano definito Cristo come il primo socialista della storia, dopo il tramonto del socialismo reale sono riusciti a inventare Cristo come primo soggetto queer della storia. Anzi la predicazione evangelica soltanto oggi assume il suo pieno significato, liberando l’umanità dalle catene del “binarismo di genere” (per un Messia che ci liberi dalle catene della speculazione finanziaria, a quanto pare, dobbiamo attendere ancora…). Il libro della Murgia non ha nulla di originale e ricalca i collaudati schemi retorici della correttezza politica: è un lungo susseguirsi di lamentazioni, pianti, latrati e guaiti sulla sottomissione delle donne e sull’emarginazione degli omosessuali… della serie: “Dacci oggi la nostra frigna quotidiana!”. A supporto delle sue tesi l’illuminata intellettuale liberal porta anche una sua personale interpretazione della Trinità di Andrej Rublëv, affascinante icona ortodossa del XV secolo. La Murgia afferma di aver provato un rapimento mistico davanti a quell’immagine: a mandare in visibilio la propagandista del gender è l’aspetto androgino delle figure rappresentate (peraltro una modalità espressiva non infrequente nell’arte sacra). Quell’effigie sarebbe quindi la rappresentazione di relazioni che si aprono alla “diversità”. Ecco che l’insondabile mistero del Dio Uno e Trino è stato finalmente svelato! Al di là della cialtroneria infantile con cui la Murgia si avventura nell’esegesi biblica, il suo libro è la scoperta dell’acqua calda poiché espone tesi già ampiamente diffuse nella cultura anglosassone e nel mondo protestante, tesi che oggi suonano come stranianti solo per gli anziani che in gioventù hanno conosciuto la liturgia preconciliare. La scuola dell’odio e del risentimento che l’imperialismo americano ha instaurato in tutto l’Occidente ha trovato allievi di prim’ordine anche in Italia! Ma in fin dei conti i germi del nichilismo sono potenzialmente già presenti nello stesso monoteismo. In un certo senso la Murgia ha ragione: il “catechismo femminista” non è una contraddizione, ma una logica conseguenza del messianismo biblico. Del resto già gli intellettuali pagani che si erano confrontati col Cristianesimo nascente avevano intravisto nelle Sacre Scritture le fondamenta di quella grande narrazione vittimista che nel mondo contemporaneo ha dato origine alle ideologie di sinistra. Fin dalle origini del Cristianesimo è evidente il carattere femmineo e infantile della nuova religione, tanto che la stessa Murgia fa notare che anche nei secoli passati la Chiesa ha attirato soprattutto donne e bambini. Inoltre tutta la tradizione cristiana insiste particolarmente sul dualismo spirito-carne che tende a dissuadere dall’esperienza sessuale. Le raccomandazioni alla castità e alla verginità strutturano la morale sessuale cristiana e trovano il loro coerente sviluppo nella morale neopuritana del femminismo contemporaneo, il cui orrore per la carnalità e per la sessualità supera di gran lunga, per intensità, le ingiunzioni penitenziali che il clero predicava anticamente. Una nota particolare deve essere segnalata sulle convenzioni grafiche utilizzate dall’autrice: il cosiddetto “schwa”, con un repertorio di lettere rovesciate e numeri 3 che i progressisti definiscono “linguaggio inclusivo” perché secondo loro sarebbe un linguaggio che rappresenta tutte le identità sessuali. In realtà si tratta di una lingua fortemente discriminatoria, che suona come un codice criptato con cui gli esponenti delle élite si riconoscono e comunicano fra di loro: una sorta di gergo che la nuova nobiltà ha elaborato per significare la distanza sociale ed esistenziale rispetto a una plebe che non può capire gli illuminati disegni delle classi dominanti. Questa neolingua orwelliana sintetizza efficacemente il carattere cospirativo delle ideologie progressiste: è la lingua del potere mondialista che utilizza le persone come cavie per il più grande esperimento di mutazione antropologica che la storia abbia conosciuto. Dopo la delusione del comunismo i liberal vogliono provare l’ebbrezza del transumanesimo, di cui il gender è la prima conquista strategica! La Murgia, icona mediatica estremamente popolare, può contare su un grande numero di lettori indottrinati che cercano rassicurazione e conforto alla loro fede allucinata e che probabilmente sognano di vedere la loro beniamina seduta sul soglio pontificio con la sua poderosa stazza… Sarebbe la seconda papessa dopo la papessa Giovanna, ma questa volta potrebbe essere ufficialmente riconosciuta: sicuramente in Vaticano può contare su numerosi e appassionati sostenitori! Come sempre, quando si valutano le tesi “genderiste” resta sullo sfondo la contraddizione insolubile che sbugiarda l’improbabile impianto concettuale della “teoria di genere”: i sostenitori del gender affermano che i sessi sono indistinguibili e intercambiabili, eppure sono i primi fautori delle politiche per le donne, dimostrando così di essere perfettamente in grado di distinguere il maschio dalla femmina… quando è in gioco il loro tornaconto. La lettura di questo testo suscita anche considerazioni sul ruolo del Cristianesimo nella mentalità contemporanea: una religione ormai ridotta a scatola vuota che ciascuno può riempire con quello che più gli fa comodo. Sostanzialmente siamo di fronte all’esito conclusivo della mentalità protestante, basata sull’interpretazione individuale delle Sacre Scritture. La riflessione sull’attuale stato del Cristianesimo richiama le profetiche osservazioni di René Guénon sui residui psichici della Tradizione che la contro-tradizione avrebbe utilizzato per i suoi scopi demoniaci… La buona notizia è che il diavolo non può mai impedirsi d’essere ridicolo, sotto qualche aspetto… Michela Murgia, God Save the Queer. Catechismo femminista, Einaudi 2022, p.146. Artículo*: Michele Fabbri Más info en frasco@menadelpsicologia.com / Tfno. & WA 607725547 Centro MENADEL (Frasco Martín) Psicología Clínica y Tradicional en Mijas Pueblo #Psicologia #MenadelPsicologia #Clinica #Tradicional #MijasPueblo *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí compartidos. No todo es lo que parece.
Il libro della Murgia è un lungo susseguirsi di lamentazioni, pianti, latrati e guaiti sulla sottomissione delle donne e sull’emarginazione degli omosessuali.
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