CEFFI E MACCHIETTE
Myrta Merlino è stata una delle presenze televisive maggiormente allineate nel “far tirare l’aria” nella direzione giusta, tutte le volte che son partite le parole d’ordine e le ingiunzioni del potere. C’è il sospetto che a spingerla a questa missione abbiano contato molto di più la vanitosa ricerca di visibilità e i sostanziosi benefici economici che ne conseguono, generosamente elargiti dal sistema mediatico in favore di tutti i suoi fedeli servitori, piuttosto che una intima e reale condivisione dei temi di volta in volta spinti e promossi nelle sue trasmissioni.
Se per la sua acritica e feroce militanza pandemica, condotta contro tutte le voci contrarie alla narrazione imposta dalla dittatura sanitaria, sarebbe possibile ipotizzare un eventuale conflitto d’interesse, essendo allora il suo ex marito, mister “banchi a rotelle” Domenico Arcuri (sorprendentemente ancora a piede libero!), commissario straordinario per l’emergenza COVID; non è facile risalire alle autentiche ragioni che l’hanno spinta a prendersi a cuore delle battaglie, il cui unico elemento comune consiste nella condivisione e nell’apprezzamento da parte dei padroni del discorso. Quella insopportabile melassa di pietismo sentimentale e gratuito umanitarismo, che serve solo a metter la coscienza a posto, senza mai risolvere nulla e incapace di rimuovere le cause delle, presunte, emergenze del giorno.
Myrta la missionaria, alla quale adesso a “fare gol” si dedica giustamente l’ex calciatore Marco Tardelli (immaginiamo, esultando come ai tempo del Mondiale di Spagna!), si è ogni volta presentata alla messa in scena di turno, bardata con le insegne di ciò per cui si combatteva in quel momento: dalle mascherine chirurgiche, per bloccare sulla soglia di casa il coronavirus, all’inginocchiarsi, compunta e pensierosa, in favore del #BLACKLIVESMATTER (come un Lukaku, uno Zan o una Boldrini qualsiasi!), fino al sostegno dato alla lotta per l’alloggio degli studenti universitari, conducendo la trasmissione da dentro una tenda da campeggio.
Siccome, dunque, la Merlino ha abbondantemente dimostrato di non porsi limiti e di essere disposta a tutto pur di alzare l’audience dei suoi programmi, ci chiediamo, preoccupati, cosa si inventerà qualora dovesse esplodere l’emergenza dei bagni gender?
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