Psicología

Centro MENADEL PSICOLOGÍA Clínica y Tradicional

Psicoterapia Clínica cognitivo-conductual (una revisión vital, herramientas para el cambio y ayuda en la toma de consciencia de los mecanismos de nuestro ego) y Tradicional (una aproximación a la Espiritualidad desde una concepción de la psicología que contempla al ser humano en su visión ternaria Tradicional: cuerpo, alma y Espíritu).

“La psicología tradicional y sagrada da por establecido que la vida es un medio hacia un fin más allá de sí misma, no que haya de ser vivida a toda costa. La psicología tradicional no se basa en la observación; es una ciencia de la experiencia subjetiva. Su verdad no es del tipo susceptible de demostración estadística; es una verdad que solo puede ser verificada por el contemplativo experto. En otras palabras, su verdad solo puede ser verificada por aquellos que adoptan el procedimiento prescrito por sus proponedores, y que se llama una ‘Vía’.” (Ananda K Coomaraswamy)

La Psicoterapia es un proceso de superación que, a través de la observación, análisis, control y transformación del pensamiento y modificación de hábitos de conducta te ayudará a vencer:

Depresión / Melancolía
Neurosis - Estrés
Ansiedad / Angustia
Miedos / Fobias
Adicciones / Dependencias (Drogas, Juego, Sexo...)
Obsesiones Problemas Familiares y de Pareja e Hijos
Trastornos de Personalidad...

La Psicología no trata únicamente patologías. ¿Qué sentido tiene mi vida?: el Autoconocimiento, el desarrollo interior es una necesidad de interés creciente en una sociedad de prisas, consumo compulsivo, incertidumbre, soledad y vacío. Conocerte a Ti mismo como clave para encontrar la verdadera felicidad.

Estudio de las estructuras subyacentes de Personalidad
Técnicas de Relajación
Visualización Creativa
Concentración
Cambio de Hábitos
Desbloqueo Emocional
Exploración de la Consciencia

Desde la Psicología Cognitivo-Conductual hasta la Psicología Tradicional, adaptándonos a la naturaleza, necesidades y condiciones de nuestros pacientes desde 1992.

jueves, 31 de octubre de 2019

Da Montague Rhodes James a “Hereditary” di Ari Aster

In alcuni dei più terrificanti racconti di Montague Rhodes James emerge la tematica hoffmanniana-ligottiana dell’uomo come burattino o marionetta, in balia di entità demoniache che si celano dietro le quinte del reale: particolarmente riuscito è “The Haunted Doll’s House”, che ha parzialmente ispirato il film “Hereditary” di Ari Aster. di Marco Maculotticopertina: la casa di bambola del film “Hereditary”, 2018 Nel primo articolo di questa ‘doppietta’ dedicata al genio di Montague Rhodes James, uno dei massimi esponenti del filone letterario dell’orrore sovrannaturale a cavallo tra XIX e XX secolo — come adeguatamente riconosciuto da H.P. Lovecraft nel saggio Supernatural Horror in Literature (1927) –, abbiamo avuto modo di sottolineare come i suoi celeberrimi “racconti di fantasmi” siano in realtà solo parzialmente — e in modo alquanto insufficiente — definibili tali. A tal riguardo, abbiamo avuto modo di sentenziare che: « […] le creazioni letterarie di un James o di un Hoffmann si distaccano sensibilmente dalla canonica “storia di fantasmi” di scuola gotica, a partire dalla caratteristica di essere profondamente incentrate sull’elemento sovrannaturale-esoterico-magico piuttosto che su quello di natura sentimentale-psicologica. Così, per James come per Hoffmann (ma anche poi, in seguito, per Machen, Lovecraft e Blackwood) le apparizioni spettrali diventano una “spia” per introdurre e per mettere in scena orrori ben più grandi e indefinibili, dalle caratteristiche spiccatamente anti-umane e anti-razionali: il mondo della magia (nera) è una sorta di mondo alla rovescia in cui regna il caos assoluto e in cui i valori del mondo degli umani non sono né riconosciuti né vigenti. » Odilon Redon, “Germination”, 1879 Uomini e bambole Un altro tema che talvolta fa capolino nei racconti dell’orrore di Montague Rhodes James, e che ci prefiggiamo di trattare in questo nostro secondo articolo a lui dedicato, è quello dell’essere umano come burattino o marionetta, il cui destino si rivela essere in ultima analisi in mano a entità ben più potenti ed enigmatiche, che giacciono dietro le quinte del reale: spiriti di streghe mai morte realmente, entità vampiriche, demoni infernali, e via dicendo. Abbiamo già notato come in uno dei più terrificanti racconti mai scritti da James, Topi (“The Rats”, 1929), il motivo dell’orrore è una sorta di spaventapasseri vivente, o per meglio dire un individuo che un tempo fu un essere umano, e che ora è una sorta di fantoccio non-morto, intrappolato a causa di una maledizione in una condizione sospesa tra la vita e la morte. In altri racconti jamesiani il leitmotiv dell’uomo-marionetta viene sfruttato diversamente, dando vita a suggestioni hoffmanniane e ligottiane. È il caso, per esempio, della Storia di una scomparsa e di una apparizione (“The story of a disappearance and an appearance”, 1913), il cui climax di terrore è da individuare in un’esperienza onirica vissuta dal narratore dal sapore estremamente cinematografico, segnatamente lynchiano. Egli sogna di assistere a uno spettacolo di burattini (questa sequenza può portare alla mente del lettore alcune delle sequenze più “teatrali” de Il lupo della steppa di Hermann Hesse, che sarà dato alle stampe nel 1927) il cui personaggio principale, Pulcinella, è ammantato da una sorta di aura “satanica”, che lo rende simile, agli occhi del protagonista, al «Vampiro nel folle schizzo del Fuseli»: « È cominciato con quello che posso solo definire come una tenda che si apriva: dopodiché mi sono trovato seduto in un posto, e non saprei dire se all’aperto o al chiuso. C’era gente — non molta — intorno a me, ma non riconoscevo nessuno, né vi facevo attenzione. Non aprivano bocca, ma per quel che ricordo apparivano tutti gravi e pallidi in volto, con lo sguardo fisso nel vuoto. Di fronte avevo lo scenario di uno spettacolo di Pulcinella e Colombina, forse molto più grande del normale, dipinto a disegni neri su sfondo rosso giallo. […] Me ne stavo “sospeso” in un’ansia di grado elevatissimo e mi aspettavo da un momento all’altro di udire pifferi e campanelli. Invece è giunto un improvviso ed enorme […] e unico rintocco di campane, non saprei dire quanto lontane, da qualche parte laggiù, là dietro. Il piccolo sipario s’è alzato e il dramma ha avuto inizio. » Odilon Redon, “Vision”, 1879 Da Montague Rhodes James al grande schermo: Hereditary di Ari Aster Estremamente hoffmanniano in quanto ispirato al tema dell’essere umano come marionetta è anche La casa stregata delle bambole (“The Haunted Doll’s House”, 1923), uno dei racconti più strabilianti usciti dalla penna del Nostro. Qui come non mai è centrale il ruolo dell’oggetto che apre all’occhio interiore del protagonista la visione indicibile di un mondo ‘altro’ che tuttavia talvolta entra in collisione con il nostro: come nel romanzo di Abraham Merritt Il vascello di Ishtar (pubblicato l’anno successivo, il 1924) sarà un modellino di veliero a prendere vita propria e a condurre il protagonista in un mondo a parte, in miniatura rispetto al nostro e con leggi sue proprie, egualmente in questo racconto di James è una “casa delle bambole”, giocattolo molto in voga nell’Inghilterra vittoriana, a rivelarsi come una vera e propria imago mundi, o come un mondo dentro a un altro mondo, alla maniera di una matrioska. Oltre a ciò, ritorna a distanza di quasi vent’anni dalla pubblicazione de Il tesoro dell’abate Thomas (“The treasure of abbot Thomas”, 1904) la caratterizzazione di una delle apparizioni demoniache (il divoratore dei bambini) con caratteristiche anfibie sulla falsariga del Lovecraft di Dagon/Innsmouth: « Una nuova specie di luce, né di lampada né di candela, cominciò a baluginare tutt’intorno alla cornice della porta. Questa si stava riaprendo. Al nostro spettatore, Dillet, non piace oggi dilungarsi su ciò che vide entrare da quella porta; dice che lo si potrebbe descrivere come una rana — dalla grandezza di un uomo — ma con bianchi e radi capelli intorno alla testa. Si diede da fare intorno ai lettini ma non per molto. Si levarono strepiti di grida — deboli come se provenissero da grande distanza — e tuttavia indescrivibilmente agghiaccianti. Ed ecco che tutta la casa entrò in una terrificante agitazione: luci che andavano su e giù, porte che s’aprivano e chiudevano e figure che passavano di corsa davanti alle finestre. L’orologio sulla torretta della stalla batté un rintocco e fu di nuovo buio. » Poster italiano di “Hereditary – Le radici del male”, 2018 “The Haunted Doll’s House” è senza ombra di dubbio una delle maggiori fonti di ispirazione per Hereditary — Le radici del male, film di Ari Aster (regista anche di Midsommar) uscito quasi un secolo dopo la pubblicazione della storia jamesiana (2018), a partire dall’espediente della casa di bambola animata. Ecco come James la descrive nel suo racconto: « Non si chiese, fino alle prime ore del mattino, come mai, pur non essendoci alcuna luce nella stanza, la casa di bambola sulla scrivania fosse circondata dal più completo chiarore. Eppure era proprio così: si aveva l’impressione che la più tonda luna piena illuminasse la facciata di una grossa dimora in pietra bianca, lontana, sembrava, un quarto di miglio; e tuttavia ogni particolare risultava fotograficamente perfetto. C’erano anche alberi tutt’intorno, alberi che spuntavano da dietro la cappella e la casa. A Dillet sembrò di avvertire persino il profumo di una fresca notte settembrina […]. Infine, e fu un altro colpo, si rese conto che, al di sopra della casa, egli stava fissando non le pareti della sua stanza con i quadri e tutto, ma l’azzurro profondo di un cielo notturno. C’erano luci, più di una, alle finestre, e Dillet immediatamente capì che quella non era una casa di quattro stanze con una facciata rimovibile, ma una dimora con numerose stanze e scale… una casa vera, insomma, come vista, però, attraverso un cannocchiale capovolto. “Volete farmi veder qualcosa, per caso?” borbottò tra sé, senza distogliere lo sguardo dalle finestre illuminate. Nella vita reale, pensò, avrebbero tende e scuri, non c’è dubbio; invece, stando così le cose, la vista di ciò che sta accadendo in quelle stanze non è intercettata da nulla. » Una scena di “Hereditary” in cui anche la casa sull’albero assurge, quantomeno visivamente, a una valenza simile a quella della casa delle bambole Oltre alla casa di bambola animata, che sembra vivere di vita propria, l’intera trama del racconto di James anticipa molti dei temi trattati nel film: nello spettacolo sovrannaturale della casa di bambola animata, che va ‘in onda’ ogni notte all’una in punto, il protagonista Dillet ricostruisce una tragedia avvenuta molti anni prima in una magione del circondario: una coppia di sposi, in seguito alla morte del padre di uno dei due e allo spoglio del testamento, fanno fuori i propri due figli per carpirne l’eredità, cui secondo le volontà del defunto sarebbe legalmente spettata. Ma non è finita qui: le modalità del delitto appaiono estremamente strane, con tutta probabilità connesse, come nel film di Aster, con la magia nera. La sposa, esattamente come in Hereditary, è oltremodo terrorizzata da una misteriosa presenza, al punto che James scrive che: « […] l’espressione che aveva in viso era quella di una che combatte con tutte le proprie forze contro una paura che minaccia d’impadronirsi completamente di lei e di vincerla. Una bruttissima faccia, anche: grossa astuta, schiacciata. » È proprio questa presenza demoniaca che ossessiona la moglie — descritta, come si è detto sopra, alla stregua di un batrace antropomorfo — a uccidere i bambini, divorandoli. In seguito a questa scena sovrannaturale, come accade anche nel film di Ari Aster, «ecco che tutta la casa entrò in una terrificante agitazione: luci che andavano su e giù, porte che s’aprivano e chiudevano e figure che passavano di corsa davanti alle finestre». James descrive inoltre, a questo punto del racconto, «nere figure con torce accese in mano» nei dintorni della casa, nonché «figure ancora più cupe [che] scendevano i gradini, recando, prima l’una poi l’altra, due piccole bare», richiamando alla mente dello spettatore le scene conclusive del film di Aster. Rappresentazione del demone Paimon, evocato in “Hereditary” Sebbene in Hereditary il demone evocato non abbia le caratteristiche esteriori di quello del racconto jamesiano — si tratta segnatamente di Paimon, uno degli otto demoni governatori dell’Inferno, rappresentato ne La Piccola Chiave di Salomone come un uomo incoronato a cavallo di un dromedario — l’influenza di “The Haunted Doll’s House”, pubblicato quasi un secolo prima, è evidente, dalla tragedia familiare rievocata ‘magicamente’ dalla casa di bambola animata, all’eredità del patriarca della famiglia (nel racconto il nonno, nel film la nonna) fino ovviamente ai rimandi alla magia nera e all’evocazione di entità infernali che rivendicano la propria ‘proprietà’ sui figli della famiglia maledetta. Edizioni consultate: Montague Rhodes James, Cuori strappati, a cura di Dino Buzzati, Bompiani, Milano 1967 Montague Rhodes James, Fantasmi e altri orrori, a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton, Roma 1995 - Artículo*: Marco Maculotti - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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NUESTRO INTERÉS EN CIERTAS BIOGRAFÍAS

El criterio que seguimos en nuestras biografías tiene un sentido bien definido que se resume muy bien en el siguiente acapice del Programa Agartha. Hemos estado ofreciendo una serie de escuetas "biografías" (HeraclesHércules, Moisés, Hermes, Pitágoras, Platón, Isis) de "personas", seres o entidades que han encarnado estados espirituales y necesariamente los han volcado sobre el medio, según era su destino y su función. No nos interesan de estas historias arquetípicas los rasgos humanos y anecdóticos ni las valoraciones a que esos enfoques se prestan. Creemos que son importantes al ser simbólicas, es decir como reveladoras de determinadas pautas esotéricas, perfectamente asimilables –en cuanto son ejemplares– al hombre en general, por ser universales y no sujetas por eso al espacio y al tiempo sino de modo secundario. Tienen también otra función: la de ir preparando el camino para el conocimiento y la comprensión de otra historia, secreta para los que no son capaces de profundizar y establecer relaciones entre símbolos y se sienten satisfechos con las cómodas e inverosímiles historias oficiales. La verdadera historia es otra cosa. Y los occidentales podemos leer en la nuestra como en una simbólica de ritmos y ciclos, una danza de cadencias y entrelazamientos, no casuales por cierto, y donde todos y cada uno de los hechos adquieren un significado en la armonía del conjunto, que se contempla bajo una lectura diferente, bañada por una nueva luz. Además, y es lo importante, esto es especialmente válido para ser aplicado a nuestra propia vida, a las anécdotas, aconteceres e historias relativas de nuestra existencia. Las cuales han de ser consideradas bajo un enfoque simbólico y nunca como un conjunto de posesiones personalizadas y exclusivas con las que nos identificamos. INTRODUCCIÓN A LA CIENCIA SAGRADA, PROGRAMA AGARTHA, DE FEDERICO GONZÁLEZ Y COLABORADORES https://ift.tt/2FoqXpW - Artículo*: Mª Ángeles Díaz - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
Caleidoscopio Cultural, Blog Hermético.

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“Halloween” como expresión de la aculturación y desintegración mental general


por Félix Rodrigo Mora – Hubo un tiempo en que los pueblos de “España” no sólo apreciaban su cultura sino que además la construían y creaban por sí. Tenían sus propias tradiciones, fiestas, n…

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Da Montague Rhodes James a “Hereditary” di Ari Aster

In alcuni dei più terrificanti racconti di Montague Rhodes James emerge la tematica hoffmanniana-ligottiana dell’uomo come burattino o marionetta, in balia di entità demoniache che si celano dietro le quinte del reale: particolarmente riuscito è “The Haunted Doll’s House”, che ha parzialmente ispirato il film “Hereditary” di Ari Aster. di Marco Maculotticopertina: la casa di bambola del film “Hereditary”, 2018 Nel primo articolo di questa ‘doppietta’ dedicata al genio di Montague Rhodes James, uno dei massimi esponenti del filone letterario dell’orrore sovrannaturale a cavallo tra XIX e XX secolo — come adeguatamente riconosciuto da H.P. Lovecraft nel saggio Supernatural Horror in Literature (1927) –, abbiamo avuto modo di sottolineare come i suoi celeberrimi “racconti di fantasmi” siano in realtà solo parzialmente — e in modo alquanto insufficiente — definibili tali. A tal riguardo, abbiamo avuto modo di sentenziare che: « […] le creazioni letterarie di un James o di un Hoffmann si distaccano sensibilmente dalla canonica “storia di fantasmi” di scuola gotica, a partire dalla caratteristica di essere profondamente incentrate sull’elemento sovrannaturale-esoterico-magico piuttosto che su quello di natura sentimentale-psicologica. Così, per James come per Hoffmann (ma anche poi, in seguito, per Machen, Lovecraft e Blackwood) le apparizioni spettrali diventano una “spia” per introdurre e per mettere in scena orrori ben più grandi e indefinibili, dalle caratteristiche spiccatamente anti-umane e anti-razionali: il mondo della magia (nera) è una sorta di mondo alla rovescia in cui regna il caos assoluto e in cui i valori del mondo degli umani non sono né riconosciuti né vigenti. » Odilon Redon, “Germination”, 1879 Uomini e bambole Un altro tema che talvolta fa capolino nei racconti dell’orrore di Montague Rhodes James, e che ci prefiggiamo di trattare in questo nostro secondo articolo a lui dedicato, è quello dell’essere umano come burattino o marionetta, il cui destino si rivela essere in ultima analisi in mano a entità ben più potenti ed enigmatiche, che giacciono dietro le quinte del reale: spiriti di streghe mai morte realmente, entità vampiriche, demoni infernali, e via dicendo. Abbiamo già notato come in uno dei più terrificanti racconti mai scritti da James, Topi (“The Rats”, 1929), il motivo dell’orrore è una sorta di spaventapasseri vivente, o per meglio dire un individuo che un tempo fu un essere umano, e che ora è una sorta di fantoccio non-morto, intrappolato a causa di una maledizione in una condizione sospesa tra la vita e la morte. In altri racconti jamesiani il leitmotiv dell’uomo-marionetta viene sfruttato diversamente, dando vita a suggestioni hoffmanniane e ligottiane. È il caso, per esempio, della Storia di una scomparsa e di una apparizione (“The story of a disappearance and an appearance”, 1913), il cui climax di terrore è da individuare in un’esperienza onirica vissuta dal narratore dal sapore estremamente cinematografico, segnatamente lynchiano. Egli sogna di assistere a uno spettacolo di burattini (questa sequenza può portare alla mente del lettore alcune delle sequenze più “teatrali” de Il lupo della steppa di Hermann Hesse, che sarà dato alle stampe nel 1927) il cui personaggio principale, Pulcinella, è ammantato da una sorta di aura “satanica”, che lo rende simile, agli occhi del protagonista, al «Vampiro nel folle schizzo del Fuseli»: « È cominciato con quello che posso solo definire come una tenda che si apriva: dopodiché mi sono trovato seduto in un posto, e non saprei dire se all’aperto o al chiuso. C’era gente — non molta — intorno a me, ma non riconoscevo nessuno, né vi facevo attenzione. Non aprivano bocca, ma per quel che ricordo apparivano tutti gravi e pallidi in volto, con lo sguardo fisso nel vuoto. Di fronte avevo lo scenario di uno spettacolo di Pulcinella e Colombina, forse molto più grande del normale, dipinto a disegni neri su sfondo rosso giallo. […] Me ne stavo “sospeso” in un’ansia di grado elevatissimo e mi aspettavo da un momento all’altro di udire pifferi e campanelli. Invece è giunto un improvviso ed enorme […] e unico rintocco di campane, non saprei dire quanto lontane, da qualche parte laggiù, là dietro. Il piccolo sipario s’è alzato e il dramma ha avuto inizio. » Odilon Redon, “Vision”, 1879 Da Montague Rhodes James al grande schermo: Hereditary di Ari Aster Estremamente hoffmanniano in quanto ispirato al tema dell’essere umano come marionetta è anche La casa stregata delle bambole (“The Haunted Doll’s House”, 1923), uno dei racconti più strabilianti usciti dalla penna del Nostro. Qui come non mai è centrale il ruolo dell’oggetto che apre all’occhio interiore del protagonista la visione indicibile di un mondo ‘altro’ che tuttavia talvolta entra in collisione con il nostro: come nel romanzo di Abraham Merritt Il vascello di Ishtar (pubblicato l’anno successivo, il 1924) sarà un modellino di veliero a prendere vita propria e a condurre il protagonista in un mondo a parte, in miniatura rispetto al nostro e con leggi sue proprie, egualmente in questo racconto di James è una “casa delle bambole”, giocattolo molto in voga nell’Inghilterra vittoriana, a rivelarsi come una vera e propria imago mundi, o come un mondo dentro a un altro mondo, alla maniera di una matrioska. Oltre a ciò, ritorna a distanza di quasi vent’anni dalla pubblicazione de Il tesoro dell’abate Thomas (“The treasure of abbot Thomas”, 1904) la caratterizzazione di una delle apparizioni demoniache (il divoratore dei bambini) con caratteristiche anfibie sulla falsariga del Lovecraft di Dagon/Innsmouth: « Una nuova specie di luce, né di lampada né di candela, cominciò a baluginare tutt’intorno alla cornice della porta. Questa si stava riaprendo. Al nostro spettatore, Dillet, non piace oggi dilungarsi su ciò che vide entrare da quella porta; dice che lo si potrebbe descrivere come una rana — dalla grandezza di un uomo — ma con bianchi e radi capelli intorno alla testa. Si diede da fare intorno ai lettini ma non per molto. Si levarono strepiti di grida — deboli come se provenissero da grande distanza — e tuttavia indescrivibilmente agghiaccianti. Ed ecco che tutta la casa entrò in una terrificante agitazione: luci che andavano su e giù, porte che s’aprivano e chiudevano e figure che passavano di corsa davanti alle finestre. L’orologio sulla torretta della stalla batté un rintocco e fu di nuovo buio. » Poster italiano di “Hereditary – Le radici del male”, 2018 “The Haunted Doll’s House” è senza ombra di dubbio una delle maggiori fonti di ispirazione per Hereditary — Le radici del male, film di Ari Aster (regista anche di Midsommar) uscito quasi un secolo dopo la pubblicazione della storia jamesiana (2018), a partire dall’espediente della casa di bambola animata. Ecco come James la descrive nel suo racconto: « Non si chiese, fino alle prime ore del mattino, come mai, pur non essendoci alcuna luce nella stanza, la casa di bambola sulla scrivania fosse circondata dal più completo chiarore. Eppure era proprio così: si aveva l’impressione che la più tonda luna piena illuminasse la facciata di una grossa dimora in pietra bianca, lontana, sembrava, un quarto di miglio; e tuttavia ogni particolare risultava fotograficamente perfetto. C’erano anche alberi tutt’intorno, alberi che spuntavano da dietro la cappella e la casa. A Dillet sembrò di avvertire persino il profumo di una fresca notte settembrina […]. Infine, e fu un altro colpo, si rese conto che, al di sopra della casa, egli stava fissando non le pareti della sua stanza con i quadri e tutto, ma l’azzurro profondo di un cielo notturno. C’erano luci, più di una, alle finestre, e Dillet immediatamente capì che quella non era una casa di quattro stanze con una facciata rimovibile, ma una dimora con numerose stanze e scale… una casa vera, insomma, come vista, però, attraverso un cannocchiale capovolto. “Volete farmi veder qualcosa, per caso?” borbottò tra sé, senza distogliere lo sguardo dalle finestre illuminate. Nella vita reale, pensò, avrebbero tende e scuri, non c’è dubbio; invece, stando così le cose, la vista di ciò che sta accadendo in quelle stanze non è intercettata da nulla. » Una scena di “Hereditary” in cui anche la casa sull’albero assurge, quantomeno visivamente, a una valenza simile a quella della casa delle bambole Oltre alla casa di bambola animata, che sembra vivere di vita propria, l’intera trama del racconto di James anticipa molti dei temi trattati nel film: nello spettacolo sovrannaturale della casa di bambola animata, che va ‘in onda’ ogni notte all’una in punto, il protagonista Dillet ricostruisce una tragedia avvenuta molti anni prima in una magione del circondario: una coppia di sposi, in seguito alla morte del padre di uno dei due e allo spoglio del testamento, fanno fuori i propri due figli per carpirne l’eredità, cui secondo le volontà del defunto sarebbe legalmente spettata. Ma non è finita qui: le modalità del delitto appaiono estremamente strane, con tutta probabilità connesse, come nel film di Aster, con la magia nera. La sposa, esattamente come in Hereditary, è oltremodo terrorizzata da una misteriosa presenza, al punto che James scrive che: « […] l’espressione che aveva in viso era quella di una che combatte con tutte le proprie forze contro una paura che minaccia d’impadronirsi completamente di lei e di vincerla. Una bruttissima faccia, anche: grossa astuta, schiacciata. » È proprio questa presenza demoniaca che ossessiona la moglie — descritta, come si è detto sopra, alla stregua di un batrace antropomorfo — a uccidere i bambini, divorandoli. In seguito a questa scena sovrannaturale, come accade anche nel film di Ari Aster, «ecco che tutta la casa entrò in una terrificante agitazione: luci che andavano su e giù, porte che s’aprivano e chiudevano e figure che passavano di corsa davanti alle finestre». James descrive inoltre, a questo punto del racconto, «nere figure con torce accese in mano» nei dintorni della casa, nonché «figure ancora più cupe [che] scendevano i gradini, recando, prima l’una poi l’altra, due piccole bare», richiamando alla mente dello spettatore le scene conclusive del film di Aster. Rappresentazione del demone Paimon, evocato in “Hereditary” Sebbene in Hereditary il demone evocato non abbia le caratteristiche esteriori di quello del racconto jamesiano — si tratta segnatamente di Paimon, uno degli otto demoni governatori dell’Inferno, rappresentato ne La Piccola Chiave di Salomone come un uomo incoronato a cavallo di un dromedario — l’influenza di “The Haunted Doll’s House”, pubblicato quasi un secolo prima, è evidente, dalla tragedia familiare rievocata ‘magicamente’ dalla casa di bambola animata, all’eredità del patriarca della famiglia (nel racconto il nonno, nel film la nonna) fino ovviamente ai rimandi alla magia nera e all’evocazione di entità infernali che rivendicano la propria ‘proprietà’ sui figli della famiglia maledetta. Edizioni consultate: Montague Rhodes James, Cuori strappati, a cura di Dino Buzzati, Bompiani, Milano 1967 Montague Rhodes James, Fantasmi e altri orrori, a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton, Roma 1995 - Artículo*: Marco Maculotti - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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NON C’E’ DUE SENZA TRE. A proposito della Pachamama… (di Cosmo Intini)

Dopo la vicenda delle casule del Sinodo delle famiglie e della ferula-stang del Sinodo dei Giovani (vd. su questo stesso blog gli articoli del 10/10/2018 e del 28/10/2018) [1], eccoci al Sinodo dell’Amazzonia. Il proverbiale: ‘non c’è due senza tre’! Anche questa volta pare infatti che la gerarchia ecclesiastica si sia incautamente accostata ad oggetti il cui valore simbolico e la cui pregnanza rituale travalica ogni loro legittimo uso in seno alla liturgia cattolica. Di che si tratta? Si tratta questa volta della ormai arcinota statuetta della pachamama, un idolo andino raffigurante la divinità della Madre Terra. In quanto già abbondantemente affrontato sui media, non ci aggiungeremo che brevemente al dibattito che ha visto schierarsi due contrapposte posizioni. Da una parte vi è infatti quella di chi ha letto come ‘culto idolatrico’ l’omaggio che, permesso e incoraggiato dal Papa stesso, è stato reso alla pachamama dai Padri sinodali sia all’interno di una cerimonia nei Giardini Vaticani (4 ottobre), sia in una processione nella Basilica di S. Pietro (7 ottobre), sia durante una Via Crucis amazzonica (19 ottobre). Dall’altra parte vi è invece la posizione di chi, tra gli allineati alle posizioni bergogliane, continua ad affermare tutta l’innocenza di queste cerimonie, sul cui carattere pagano si sarebbe travisato, oltretutto malignamente, da parte di un manipolo di tradizionalisti. Per quel che ci riguarda – sorvolando peraltro sulla palese equivocità con cui puntualmente ci si riferisce al termine tradizione -, la nostra posizione all’interno del dibattito, come già ben conosce chi ha letto i nostri precedenti interventi, è ovviamente non tanto quella votata alla passionale emotività, quanto semmai quella fondata sull’oggettiva evidenza di una scienza: la sacra scienza gematrica. E questa volta sì che è legittimo riferirsi alla Tradizione! Se traslitteriamo il termine pachamama in greco, secondo la sua pronuncia (paciamama), abbiamo πακιαμαμα, la quale parola vale gematricamente 194 = 80+1+20+10+1+40+1+40+1. Da parte sua, il valore di S. Chiesa Cattolica, cioè a dire di G ekklesie katholiké (Γ Εκκλησιη Καθολικη), è invece pari a 472 = (3) + (5+20+20+30+8+200+10+8) + (20+1+9+70+30+10+20+8)= (3) + (301) + (168). Unire la pachamama alla S. Chiesa Cattolica significa dunque addizionare 194 + 472. Fate voi la somma! Alcune conclusioni. La presente contingenza storica non può non essere percepita come fortemente colma di un carattere escatologico: a meno che non si patisca di cecità e sordità spirituale. Di tale carattere ne è espressione infatti tutta l’anticristicità di cui oramai, ogni giorno di più, si viene a permeare la stessa Chiesa di Cristo. Senza dover necessariamente attendersi l’immediato epilogo della profetizzata e apocalittica finale apparizione dell’individuo che dovrà incarnare in sé la figura del ‘triplice sei’, dobbiamo insomma renderci conto che perlomeno siamo già abbondantemente incamminati in avanti all’interno del fenomeno che ci condurrà a quell’estremo. Cosa ce lo deve far pensare? Da fideles Christi dobbiamo coglierlo alla luce della del tutto anomala compresenza di due Pontefici entrambi legittimati. Nella storia della Chiesa è pur accaduto che ad un certo momento ci siano stati un Papa ed un Antipapa, ma non è mai successo qualcosa di equiparabile a quel che ci tocca oggi eccezionalmente vivere come fosse ormai una normalità acquisita. Non è questa l’occasione per scendere in approfondimenti che mirino ad ulteriori discernimenti. Ve ne saranno semmai presto migliori occasioni: o almeno, Dio volendo, ce lo auguriamo. Qui ci rimane solo di ribadire che la proverbiale locuzione che ha dato titolo al nostro presente intervento può a questo punto valere anche secondo un livello di lettura ben più celato e profondo. Non c’è due (= Pontefici) senza tre (=anticristo). ———————————————————————————————————————– [1] https://ift.tt/2C5kmTf https://ift.tt/2JlY7d7 - Artículo*: Gianluca Marletta - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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EL CENTRO DEL MUNDO

No es ningún secreto que cuando en los textos tradicionales se habla del “mundo” de “la creación del mundo”, en realidad se está haciendo alusión al hombre, pero cuando hablan del centro del mundo, ¿a qué se están refiriendo? Podemos leer en Ezequiel (V-5): זאת ירושלם בתוך הגוים שמתיה “Ésta es Jerusalén, la coloqué en medio de las naciones”. Al parecer este versículo es el responsable de que en el año 1455 el geógrafo italiano Giovanni Leardo dibujara un mapa del mundo y situara en el centro de éste a Jerusalén; unos 150 años después aparecería el mapa que encabeza estas reflexiones. El centro del mundo es Jerusalén, Ierushalaim (ירושלים), pero quizá no se trate de la Jerusalén situable en nuestros mapas, incluso en los más antiguos. Que Jerusalén es un lugar sagrado no cabe la menor duda. La guematria de Makom Kaddosh (מקום קדוש), “lugar sagrado”, es 596, la misma que la de Ierushalaim (ירושלים), pero ¿por qué se dice que es “el centro del mundo”? מקום = 186 קדוש = 410 ————- 596 י = 10 ר = 200 ו = 6 ש = 300 ל = 30 י = 10 ם = 40 ———- 596 La palabra Ierushalaim (ירושלים) deriva de Ir haShalom (עיר השלום), “ciudad de la paz”. Su guematria Shemi o completa, 1202 nos apunta a las tres primeras palabras del relato de la creación, Bereshit Bara Elohim (בראשית ברא אלהים). עיר = 660 השלום = 542 ————— 1202 בראשית = 913 ברא = 203 אלהים = 86 —————— 1202 El relato de la creación alude a la creación del hombre y se considera tradicionalmente que el centro del hombre es el corazón, Lev (לב). Simbólicamente, Jerusalén es el corazón del mundo y corresponde en el hombre a ese centro sutil que es el corazón. Como hemos visto, su nombre, que deriva de Ir haShalom (עיר השלום), significa “ciudad de la paz”, y la paz, la verdadera paz, es la paz del corazón. JULI PERADEJORDI - Artículo*: Zohar - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Singularidad No-Dual, por José Díez Faixat

SINGULARIDAD NO-DUAL Por José Díez Faixat (Ecstadelic Media Group) Toda la realidad manifestada aparece, inexorablemente, en forma de dualidades. No es posible ninguna expresión fuera del juego de los opuestos. No cabe encontrar sonido sin silencio, ni objeto sin sujeto, ni fuera sin dentro. Todos los contrarios son mutuamente dependientes, y, por tanto, podemos entenderlos como manifestaciones polares de una realidad que los trasciende, y que es "previa" a esa dualización. El universo surgió en un polo de máxima energía (y prácticamente nula consciencia) y se dirige hacia otro polo de máxima consciencia (y prácticamente nula energía). Los físicos hablan de una energía potencial infinita en el vacío cuántico original, y los sabios hablan de una consciencia diáfana infinita en el vacío místico final. Nuestra propuesta es que esos dos vacíos son la misma y única Vacuidad, percibida por los físicos de forma objetiva y por los contemplativos de forma subjetiva, pero que, en sí, no es objetiva ni subjetiva, sino "previa" a esa perspectiva dual. Y lo más fascinante de todo es que esa Vacuidad no es una realidad metafísica lejana, sino la simple y pura Autoevidencia de cada instante, la innegable Certeza-de-Ser siempre presente... / Seguir leyendo. - Artículo*: - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
Artículos sobre no-dualidad: Singularidad No-Dual, por José Díez Faixat

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La nebulosa del velo fantasmal: Feliz Halloween |

Estos restos de gas impactado y brillante, una cara fantasmal a escala cósmica, navegan por el firmamento de la Tierra en la constelación Cygnus y forman la nebulosa del Velo. La nebulosa es un gran remanente de supernova, una nube en expansión nacida de la explosión mortal de una estrella masiva. La luz de la explosión original de la supernova llegó a la Tierra hace más de 5.000 años. La nebulosa del Velo, también conocida como el Bucle de Cygnus, abarca casi 3 grados o unas 6 veces el diámetro de la Luna llena, lo que supone más de 70 años luz en la distancia estimada de 1.500 años luz. De hecho, el Velo es tan grande que las partes más brillantes se identifican como nebulosas separadas, como la Escoba de la Bruja (NGC 6960), abajo a la derecha del centro, y el Espectro de I C 1340, en la parte superior izquierda. Feliz Halloween! - Artículo*: Alex Dantart - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Conferencia de Federico González (Barcelona, 2003)

Conferencia impartida por Federico González acerca de las Utopías del Renaciento. Centro de Estudios de Simbología de Barcelona, 2003. - Artículo*: Revista SYMBOLOS - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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La soledad no deseada: un mal de nuestro tiempo al que tenemos que responder

Con cierta frecuencia aparecen en los medios de comunicación casos de consecuencias extremas de la soledad no deseada con, por ejemplo, aparición de personas que mueren en soledad sin que se detecte su pérdida durante días. Estos casos suponen posiblemente la punta de un iceberg mucho más profundo de un fenómeno que aún estamos descubriendo y afrontando y que todavía no tenemos dimensionado ni medido (...) - Artículo*: Default Administrator - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Nuevo cuento para concienciar sobre la violencia contra la infancia con discapacidad

“La violencia contra la infancia es una realidad de enormes proporciones que afecta a millones de niños y niñas en todo el mundo. En España, durante demasiado tiempo ha permanecido oculta como una realidad poco documentada y poco denunciada, sin que haya sido abordada de una manera integral ni percibida como un problema social grave”. Así de tajante se muestra la organización Save the Children (...) - Artículo*: Default Administrator - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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La Psicología es clave en el abordaje de la obesidad, según un informe

Las políticas y las prácticas en el abordaje de la obesidad están basadas en la evidencia sobre biología, nutrición y el papel del contexto social; sin embargo, para incrementar su eficacia en todos los niveles, es necesaria una mayor y mejor información sobre la evidencia psicológica en este ámbito (...) - Artículo*: Default Administrator - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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miércoles, 30 de octubre de 2019

Preparación para la meditación, por Lama Surya Das

PREPARACIÓN PARA LA MEDITACIÓN Por Lama Surya Das (Despertar del Buda interior) Los occidentales que se sienten atraídos por el budismo debido a la meditación, suelen confundir frecuentemente a esta última tomándola en su aspecto más externo, es decir, retirándose a un sitio tranquilo, cruzando las piernas y cerrando los ojos. Pero lo que en realidad quería significar el Buda con tal disposición física no era otra cosa que conseguir una disciplina mental, realizar un esfuerzo para entrenar a la mente mediante una completa concienciación y una atención al momento presente. Si todos los problemas que nos presenta la vida no son otra cosa más que el resultado de la ignorancia, del pensamiento engañoso y de los conflictos emocionales, entonces la solución evidente consiste en ser más sabios, más conscientes, equilibrados y amorosos. Lograremos esto mediante la práctica de la meditación o samadhi, que es el antiguo término que designa la disciplina mental o contemplación. La técnica meditacional incluye el Recto Esfuerzo, la Recta Atención y la Recta Concentración... / Seguir leyendo. - Artículo*: - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
Selección de textos no-dualidad: Preparación para la meditación, por Lama Surya Das

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Pampaneira

Vista de Pampaneira y del Barranco del Poqueira donde alternan bosques con zonas deforestadas El municipio alpujarreño de Pampaneira se encuaentra a 72 km de la capital granadina, en el Barranco del Poqueira, en el que sauces, alisos, chopos, olmos y fresnos pueblan escalonadamente sus laderas, mientras que cerca de las cumbres crecen castaños, aceres y robles. Pampaneira es el pueblo menos elevado y el más habitado (comparando con los vecinos Bubión y Capileira) conservando de manera especial la arquitectura tradicional de los pueblos de La Alpujarra, de casas encaladas, perfectamente adaptadas al inclinado terreno montañoso, con tejados planos recubiertos de lajas y launa, un material impermeable y aislante resultante de la descomposición de las pizarras arcillosas y de color gris azulado. Una rica arquitectura popular de origen hispanomusulmán en el que se aprovechan materiales locales. Una de las calles más representativas, por su encanto, estrechez y su reguera de agua es la calle Verónica Junto a algunas de las principales fuentes de la localidad, están ubicados los lavaderos, donde las mujeres lavaban y tendían la ropa, además de lugar de encuentro y reunión donde se analizaba la vida pública y privada de la localidad; el Lavadero de la Fuente Lavar se encuentra más alejado del casco urbano pero es el más antiguo. En la actualidad, se han abierto en los pueblos del Barranco de Poqueira multitud de talleres artesanales que trabajan la cestería, la cerámica y los tejidos según las técnicas tradicionales - Artículo*: Miguel Casel - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Lo Yoga dell’Islam

Il volume dell'arabista Alberto Ventura mette a disposizione il maggior numero possibile di informazioni teorico-pratiche sulle diverse implicazioni del lavoro iniziatico nell’Islam. - Artículo*: Giovanni Sessa - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Hechizo musical

Hechizo musical "Solo el hechizo musical nos puede hacer presentir y ver, en la medida en que la audición musical llegue a hacernos súbitamente clarividentes". (Henry Corbin, L'Iran et la philosophie, Fayard, París, 1990, p. 247). - Artículo*: Halil Bárcena - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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EL CRISTIANISMO NO PUEDE RECHAZAR LA HISTORIA

"La vida contemplativa no es ni puede ser un mero apartamiento, una pura negación, el volver la espalda al mundo con sus sufrimientos, sus crisis, sus confusiones y sus errores. Ante todo, aun el intentarlo ya sería ilusorio. Nadie puede apartarse completamente de la compañía de sus semejantes: y la comunidad monástica, para bien o para mal, está profundamente implicada en las estructuras - Artículo*: Manuel - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Perseus: The Original Hero | Classical Wisdom Weekly

By Katherine Kennedy, Contributing Writer, Classical Wisdom Of divine conception, saved from certain death, and raised to manhood by his mother, Perseus' life was never destined to be boring. But just who is the man behind the myth, and how did he achieve such legendary status? Keep reading and you'll discover just who this hero really is. The Name Behind the Man Scholars have discussed the origin of Perseus' name for years. Some assert that it is of Proto-Indo-European origin, others that it is closely linked to the name of the Goddess of Death, Persephone. But why should a young man carry such association? Well, his name is fitting if Robert Graves' theory is correct, that πέρθειν (pérthein) means "to waste, ravage, sack, destroy". Meanwhile, Carl Darling Buck's assertion that -eus is a suffix to create an agent noun, and thus Pers-eus becomes a sacker of cities...and Perseus definitely devastated the world around him as the classical world's first recognizable warrior. [caption id="attachment_15008" align="aligncenter" width="440"] Perseus with the Head of Medusa by Benvenuto Cellini (1554)[/caption] A Divine Conception So, how did he become this formidable warrior? Well, Perseus' arrival into the world may sound a little familiar. As with many kings of his time, Acrisius, King of Argos, was fixated with having a male heir. Unfortunately for him, the Fates saw fit to give him only daughters. Danae, Perseus' mother, was one of two daughters to the King of Argos and the only legitimate offspring. Acrisius consulted the oracle at Delphi regarding his predicament and was told that the son of his daughter would one day kill him. Incensed at this news, he then imprisoned his virgin daughter Danae in the palace, inside a bronze chamber open only to the sky. However, Danae was a woman of extraordinary beauty and she had caught the eye of Zeus, who then came to her in a shower of gold. Thus, Perseus was conceived by divine means. [caption id="attachment_15009" align="aligncenter" width="524"] Rembrandt's Danaë, c. 1636.[/caption] In time, the boy-child was born and Acrisius began to panic. Fearful of offending the great god Zeus, he chose not to kill the child; instead he cast both mother and child into the sea in a wooden box and left their fate to Poseidon. Whilst the waves lapped at the sides of the box, Danae prayed to the gods to be spared and was shortly, thereafter, washed ashore on the island of Seriphos. Dictys, a local fisherman, rescued the stranded mother and child, gave them shelter and helped raise Perseus to manhood. Destiny Awaits Once Perseus was grown his life took a turn that only the Fates could foresee. Whilst Dictys was a trustworthy man who respected Danae, his brother, Polydectes the King of Seriphos, was less than honorable. Perseus, fearing for his mother's safety, kept the king from her door. Angered and feeling slighted, Polydectes hatched a plan to rid himself of the youth and bed Danae. [caption id="attachment_15010" align="aligncenter" width="600"] Perseus and the Sea Nymphs (The Arming of Perseus) by SIR EDWARD COLEY BURNE-JONES (1833-1898) [/caption] Polydectes organized a great party and the invitation was more of a summons with an extravagant gift as a requirement. What was the price of attendance? Horses, something Polydectes knew Perseus did not have. He also knew the young man would not offend the king by refusing to attend. To avoid punishment for his inability to present the requisite gift, Perseus asked Polydectes to name a gift he would accept as a substitute. Polydectes’ trap was a success; he asked the impetuous youth to get him the head of the mortal Gorgon Medusa, the woman whose gaze turned mankind to stone on the instant. The Legend Sets Forth Luckily for our young hero, Athena gave Perseus information on how to locate the Hesperides; the nymphs who cared for Hera's orchard and the keepers of the weapons he'd need to defeat Medusa. In order to secure these weapons, however, Perseus would have to extract their location from the Greae; sisters of the Gorgons who had only one eye and one tooth which they shared between them. [caption id="attachment_15011" align="aligncenter" width="474"] Perseus with the Sisters of the Gorgon[/caption] Perseus, being an agile young man, snatched the eye mid-air from the Graea and held it ransom for the location of the Hesperides. Once the information was gained, he handed the eye back the perpetual crones. The Hesperides gave Perseus a kibisis, or knapsack, to hold Medusa's head once he'd killed her. Zeus armed his son with an adamantine sword, along with Hades’ helmet of darkness - which Zeus 'borrowed' - so that Perseus could sneak up on Medusa. Hermes and Athena also helped Perseus on his quest by loaning him winged sandals and a polished shield respectively. Thus armed, Perseus sought his quarry. Into the darkness of the cave Perseus crept. There he discovered Medusa sleeping, viewing her slumbering form as a reflection in his shield. With a swift stroke Perseus severed Medusa's head from her body and snatched the bundle of snake-hair into the kibisis before fleeing from the scene. The story of Pegasus and Chrysoar begin from this bloody-thirsty episode; both the winged-horse and golden-sworded son were born from the bleeding neck of the Gorgon. [caption id="attachment_15012" align="aligncenter" width="550"] Perseus and Medusa Vase, Attic Red figure, ca. 460 B.C[/caption] Now, with the head of Medusa safely in the bag, Perseus set off to return to the island of Seriphos. On the way he stopped at Aethiopia, where he met King Cephus and Queen Cassiopeia, a woman who was not burdened with humility, and their beautiful daughter, Andromeda. The King and Queen had insulted Poseidon and his offspring due to boasting of their daughter's great and unmatched beauty that was far superior to that of the nymphs. As such, their land was being flooded as punishment and the only way to appease the sea god was to kill Andromeda by feeding her to Cetus, Poseidon's pet monster. This is the predicament that met Perseus on his arrival, and being the hero that he was, he intercepted Cetus and killed the beast before taking Andromeda as his wife. Andromeda sailed happily away with Perseus to Tiryns in Argos, and eventually became the ancestress of the royal family who ruled the kingdom of Perseidae, through her son Perses. [caption id="attachment_15013" align="aligncenter" width="621"] The Doom Fulfilled, 1888, Southampton City Art Gallery, part of a series of paintings revolving around Perseus, created by the Pre-Raphaelite artist Edward Burne-Jones[/caption] Not forgetting his mother's plight, Perseus then returned to Seriphos, and discovered that Polydectes advances had become violent. His mother was now forced to hide in mountain caves to escape the King. Perseus sought out Polydectes, and killed him on-sight by showing him the bounty of his quest: Medusa's head. With Polydectes turned to stone, and his mother safe, Perseus made Dictys the new King with his mother as consort. With his mother protected and happy, Perseus then returned his magical aides to their owners, and gave Medusa's head to Athena, who then set it upon Zeus' shield, which she was charged with keeping. It is perhaps this respect that Perseus showed Athena that ensured honor to Andromeda upon her death; she was placed in the heavens as a constellation, near her husband and mother. [caption id="attachment_15014" align="aligncenter" width="600"] Andromeda Galaxy[/caption] Prophecy Fulfilled Perseus then returned with his wife to Argos. There are several variations of how Perseus fulfills the prophecy of slaying his grandfather. One is that upon hearing of his grandson's return and approach, Acrisius exiled himself to Pelasgiotis (Thessaly). There, the King of Larissa, Teutamides, holds funeral games for his father and they are interrupted when Perseus accidentally kills Acrisius during the discus event. Another version has it that Acrisius' twin brother, Proetus, drove the King into exile after seizing the kingdom. Perseus turns his uncle to stone with the Gorgon's head and restores his grandfather to the throne. However, Acrisius insults Perseus by stating that the hero lied, Perseus then shows the king the head and the prophecy is fulfilled. [caption id="attachment_15015" align="aligncenter" width="500"] The Death of Acrisius by Sybil Tawse[/caption] The third version is that Perseus did not return to Argos, instead that he went to Larissa. There, at the funeral games, he displayed his newly invented game called 'quoits' and an errant ring flew loose striking King Acrisius; it killed him instantly and fulfilled the prophecy. Now with Acrisius dead, Perseus was by default the next King. But, as he was also responsible for his death, he was unable to inherit due to manslaughter laws and a guilty conscious. Rather than go into exile himself and abandon his people, Perseus swapped his throne in Argos with his cousin's throne in Tiryns. With both kingdoms then safe under the rule of the cousins, life settled down for Perseus, at least for a little while. Sadly, Megapenthes, son of Proetus, could not forgive and forget the family rivalry over the kingdom of Argos. After many years of peace, Megapenthes sought out his cousin and avenged the death of his father Proetus. This act of aggression, unfortunately, catapulted the two families into several generations of disputes, battles and persecutions that would eventually leave the kingdom of Argos to a distant third family line. [caption id="attachment_15016" align="aligncenter" width="620"] Perseus Turning Phineus and his followers to Stone, by Luca Giordano[/caption] Perseus' Legacy As a legacy, Perseus was the great-grandfather of Heracles, by his son Electryon, and became the progenitor of the Persian peoples by his son Perses. He has been portrayed as a rider of the tamed Pegasus, where he replaced Bellephron since classical times, and of course, as the constellation that bears his name that still watches over us from the northern sky. So, whilst the origin of his name may remain shrouded in mystery, the hero Perseus certainly left his mark on ancient Greece and western civilization at large. Son of the god of all gods Zeus, he protected his blessed mother and was a hero to his nation, and the progenitor of one of mythology’s greatest heroes. Perseus truly is the Original Hero. - Artículo*: plato - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
By Katherine Kennedy, Contributing Writer, Classical Wisdom Of divine conception, saved from certain death, and raised to manhood by his mother, Perseus' life

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Tomás García-Huidobro

En la Biblia se ven los regazos de una batalla intelectual con las culturas adyacentes como las Ugariticas y Acadia sobre el origen del mal. En estas se afirmaba la existencia de creaturas primigenias, verdaderos monstruos, que se relacionaban con el mal y el caos (Gn 1,21; Is 27,1; 51, 9; Job 26,12-13). En el caso del Qumrán encontramos trazos de distintas explicaciones para el origen del mal. Tenemos así el mito de los ángeles vigilantes que han caído en desgracia (CD 2,17-21); la tradición del angel םשטמה y sus espíritus que tientan a las personas para que se extranvien (Jub 10; 1QM 13,11-12; 4Q510-511; 4Q286 7 ii 2-3; el dualismo persa entre el bien y el mal (1QS 3,15-4,26; 4QAmram); la idea de Dn de los reinos malos y del Hijo de Dios (4Q246; 11QMelq). A pesar de esta pluralidad una de las ideas dominantes dice que Dios le dio poder y dominio de lo bueno y malo a dos ángeles: «Todos los hijos de la luz son gobernados por el Príncipe de la Luz y caminan en los caminos de la luz, pero todos los hijos de la obscuridad son gobernados por el Príncipe de la Obscuridad y caminan en el camino de la obscuridad» (1QS 3,20-21). Esta idea aparece en 1En 41,8; 108,11; TestLev19,11; TestNef 2,7; TestJos 20,2; TestAs 5, 2-3. En el Qumrán el texto más antiguo que desarrolla esta idea es el 4QAmram o Testamento de Amran escrito en arameo. El Príncipe de las tinieblas es descrito como «aterrador, como un reptil, y su capa era de tintes de colores, y estaba muy oscura … y su rostro era de hecho una víbora» (4QAmram frag 1, 13-14). Este ser tiene varios nombres, el que está preservado es Melquiresa, los otros pueden ser Belial y el Príncipe de las Tinieblas (frag. 2,3). De aquellos que siguen la suerte del Príncipe de las Tiniebles se dice que «serán obscurecidos…los hijos de las tinieblas serán expulsados…por toda la estupidez y la maldad son obscurecidos…todos los hijos de las tinieblas a las tinieblas, a la muerte, a la destrucción (4QAmram 11, 10-14). Estos primeros dos nombres aparecen en en 1QM 13, 10-12: «Creaste a Belial para el pozo, el ángel Mastemah o ángel de la enemistad; su dominio es la oscuridad, su consejo es para el mal y la maldad. Todos los espíritus de su suerte, ángeles de destrucción caminan en las leyes de la oscuridad, hacia ellos va su único deseo». A su vez, la idea de que Dios ha confiado a diferentes ángeles diversos aspectos de la vida, incluído el bien y el mal, está presente en Jub 2,2; 1En 6,7-8; 60,17-22; 82; 11-20; 1QH 9,10-20. La idea de la luz y las tinieblas como símbolos del bien y el mal también se encuentra en Is 5,20 y Am 5,18-20. En todos estos casos, entonces, se trataria de un dualismo moderado en el sentido que todo depende de Dios. Esto significa que finalmente Dios destruirá a los demonios como en 4Q510-511 y en 4Q444. Y es que los días de la dominación de Belial están contados: 1QS 2,19; 3,23; 1En 16, 1; 4Q510 1, 6-7; 4Q511 10,3; 35,8. Para más detalles: B. Nitzan «Evil and its Symbols in the Qumran Scrolls» en: G. Reventlow, Y. Hoffman (eds) The Problem of Evil and its Symbols in Jewish and Christian Tradition (T&T Clark: Londres, 2004) 83-92. - Artículo*: Tomás García-Huidobro - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
Misticismo judío y orígenes del cristianismo

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M42: dentro de la gran nebulosa de Orión |

La gran nebulosa de Orión, una inmensa región donde nacen estrellas, es seguramente la más famosa de todas las nebulosas astronómicas. En este lugar, un gas brillante rodea estrellas jóvenes y calientes en el borde de una inmensa nube molecular interestelar, a tan sólo 1.500 años luz de distancia. La imagen profunda con los colores asignados realzados por la emisión de oxígeno y de hidrógeno pone de manifiesto las manchas y las láminas de polvo y de gas. La gran nebulosa de Orión se puede encontrar a simple vista cerca del fácilmente identificable cinturón de tres estrellas de la popular constelación de Orión. Además de acoger un brillante cúmulo abierto conocido como el Trapecio, la nebulosa de Orión contiene muchos viveros estelares. Estos viveros contienen mucho gas hidrógeno, estrellas jóvenes calientes y chorros estelares que expulsan material a gran velocidad. La nebulosa de Orión, también conocida como M42, abarca unos 40 años luz y se encuentra en el mismo brazo espiral de la galaxia que el Sol. - Artículo*: Alex Dantart - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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El hábito del ejercicio físico modifica la actividad cerebral y la toma de decisiones sobre esfuerzo

Adquirir el hábito de realizar ejercicio físico cambia el modo en que se toman las decisiones relacionadas con el esfuerzo y modifica la actividad cerebral. Esta es la principal conclusión de una investigación liderada por Javier Bernácer, del Instituto Cultura y S ... - Artículo*: - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Informe sobre adicciones comportamentales en España

El 60% de la población entre 15 y 64 años afirma haber jugado juegos con dinero (presencial, online o ambos) en nuestro país. Este es uno de los resultados recogidos en el informe titulado Adicciones comportamentales. Juego y uso compulsivo de internet en las encuestas de drogas y adicciones en España EDADES y ESTUDES, que tiene como objetivo de evaluar la prevalencia (...) - Artículo*: Default Administrator - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Investigadores británicos advierten de la carga de los problemas de salud mental en Reino Unido, asociados con el maltrato infantil

El maltrato infantil es un problema global de salud pública, y una cuestión moral y de Derechos Humanos, que se asocia con una carga sustancial de salud mental. Así lo afirman investigadores británicos en un estudio publicado en la revista online The Lancet Psychiatry, cuyo objetivo es el de evaluar la posible asociación entre (...) - Artículo*: Default Administrator - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
El maltrato infantil es un problema global de salud pública, y una cuestión moral y de Derechos Humanos, que se asocia con una carga sustancial de salud mental. Así lo afirman investigadores británicos en un estudio publicado en la revista online The Lancet Psychiatry, cuyo objetivo es el de eva...

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martes, 29 de octubre de 2019

Presentación Himnos del Agartha

Presentación del volumen "Himnos del Agartha", escrito por los miembros del Ateneo del Agartha (colección Aleteo de Mercurio nº 6, ed. Libros del Innombrable, Zaragoza, 2019). Los Himnos del Agartha son cantos de alabanza a la Unidad y el Misterio. Raptos de Amor que recrean el Origen en su despliegue cosmogónico. Todo un encantamiento musical de palabras y números –el lenguaje tal y como lo conocemos– con el que se puede nombrar la Creación entera trascendiéndola, es decir, el acceso a los estados superiores del Ser, como antesala de la Conciencia de Unidad y el No-Ser. En su trazo esencial, los himnos consisten en una composición poética en honor de una deidad, de una potencia divina, de un héroe; la pronunciación de un nombre implica su invocación en el aquí y en el ahora. No obstante, la deidad permanece en un eterno presente (que al mismo tiempo puede ser pasado) ya que se estaciona fuera del tiempo. Nos sumamos a este hilo de Oro, a las sagas de los antiquísimos Himnos Sumerios, seguidos por los que salmodiaron los egipcios, los órficos, los homéricos, los de David, los de Proclo y los de innumerables cantores precolombinos como es el caso del gran rey tolteca Nezahualcoyótl, o entidades iniciáticas de distintas tradiciones que a lo largo del tiempo han entonado tantos himnos de agradecimiento y vivificación de la Memoria y el Dios Desconocido. - Artículo*: Revista SYMBOLOS - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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"SER MUJER ME HA AYUDADO EN MI CARRERA" Entrevista Leo Margets | UTBH

Entrevista a la jugadora de poker profesional Leo Margets. Hablamos sobre las mujeres en el poker, como le ha ayudado en su carrera ser mujer, políticas de género, libros y mucho más... LIBROS: ¡Juega bien tus cartas!: En la vida y en los negocios https://ift.tt/2JzT36y La evolución del deseo: Estrategias del emparejamiento humano https://ift.tt/321yFSh La mente de los justos: Por qué la política y la religión dividen a la gente sensata https://ift.tt/2Nqhg0b Freedom Feminism https://ift.tt/2MXH98w Apóyame en: PÁGINA DE PATREON:............. https://ift.tt/2MnTQXP DONACIONES PAYPAL:............ untioblancohetero@gmail.com /> Seguidme en: Facebook.................https://ift.tt/2v3WcUH... Twitter......................https://twitter.com/Tioblancohetero Contacto: untioblancohetero@gmail.com - Artículo*: Un Tio Blanco Hetero - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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web.teaediciones.com

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Del 5 al 7 de noviembre se celebra en Madrid SIMO EDUCACIÓN, el Salón de Tecnología para la Enseñanza en el que se reúnen las marcas líderes en tecnología y contenidos digitales de vanguardia, grupos editoriales, distribuidoras de tecnología, y plataformas de gestión y de contenidos educati...

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Giovanni Sessa a confronto con il pensiero di Evola

L’importanza dell'ultimo libro di Giovanni Sessa sta nella costruzione di un itinerario filosofico e realizzativo per quel lettore che voglia prender parte al dibattito teoretico postmetafisico. - Artículo*: Giacomo Rossi - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Saga de calígrafos

Saga de calígrafos Mohamed Zakariya, en el centro (Ventura, USA), Nuria Garcia Masip (Ibiza) y Pablo Khalid Casado (Madrid), una saga de maestros calígrafos. Muy pronto, tendremos al "ustâz" Khalid entre nosotros, en el Institut d'Estudis Sufís de Barcelona, los días 1, 2 y 3 de noviembre, impartiendo un curso de caligrafía árabe. - Artículo*: Halil Bárcena - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Árboles

Los árboles como signos Amor de árboles. El abrazo de una encina a un pino. [Tardor a Prades, Baix Camp, Tarragona, Catalunya / Sonbahar geldi]. - Artículo*: Halil Bárcena - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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The History of the Rosetta Stone | Classical Wisdom Weekly

By Edward Whelan, Contributing Writer, Classical Wisdom Ancient Egypt has fascinated people since ancient times. However, the history and knowledge of the land of the Pharaohs were lost for centuries because people were unable to read the ancient writings of the Ancient Egyptians…that was until the chance discovery of the Rosetta Stone. This remarkable artifact allowed the modern world to once again read the texts of the Ancient Egyptians. The Rosetta Stone Egyptian writing Ancient Egyptians used hieroglyphs in their writing system, which are pictographs that represent some concept or idea and is very different from those based on alphabets. However, they also developed a demotic script that was similar to other writing systems, such as Greek and Latin. Following the Christianization of Egypt, knowledge of the ancient writing systems was lost because the Egyptian priests were persecuted, and their temples all destroyed. As a result, the world of the Pharaohs and their subjects remained a mystery. Ancient Egyptian hieroglyphics The History of the Rosetta Stone The writings of the Egyptians remained enigmatic until the invasion of Egypt by Napoleon. In order to outflank the British in 1798, the French general decisively defeated the Mamelukes, the descendants of slave-soldiers who ruled the country, at the Battle of the Pyramids. Napoleon also brought with him to Egypt scientists, historians, and other researchers. They played a very important role in the development of Egyptology, which opened up the wonders of Ancient Egypt to the West. The most important discovery was the stele that came to be known as the Rosetta stone. One day in the hot summer of 1799, a French officer and engineer, Pierre-François Bouchard, was overseeing work on a planned fortress in Rosetta, an important port in northern Egypt. When he came across a stele or monument that was made from a block of granite, he knew it was important and alerted experts. The officer had discovered one of the most famous artifacts in Egyptology. The Battle of the Pyramids The Rosetta Stone- What Is It? The stone is a stele which has engraved on three sides a decree that was issued by Pharaoh Ptolemy V in 196 BC. He was a member of the Macedonian Ptolemaic Dynasty that was founded by one of Alexander the Great’s generals. The decree was a ruling from a priestly council in Memphis which granted the monarch the status of a living god and urged Egyptians to make sacrifices to the new god-king. This was an effort by Ptolemy V to legitimize his rule in the eyes of his Egyptian subjects, who hated their Macedonian overlords. The granite piece stood in a temple for many centuries but when Christians closed it, the stele was used in the foundation of a new building. The original stele was broken up, and what remained was the largest fragment. It was later incorporated into the foundation of a building during the Middle Ages and laid there until it was rediscovered by the French officer. One possible reconstruction of the original stele The Rosetta Stone’s Writing The stone is not important in itself. However, what makes it priceless is that it contains three different versions of the decree of Ptolemy V. There is Greek which was the language of court and the Macedonian elite who ruled the country. However, the vast majority of Egyptians could not read Greek and could only read demotic Egyptian or Hieroglyphs. This meant that the decree was also issued in demotic and hieroglyphs. This was a stunning find. Experts could read Ancient Greek and indeed were very proficient in it. They could use the Greek to learn how to decipher the two Egyptian texts. In this way, they knew that they had a great opportunity to finally understand the writings of the great and mysterious Pharaohs. Experts inspecting the Rosetta Stone during the Second International Congress of Orientalists, 1874 The discovery of the stone and other treasures led to a craze in Europe for all things Egyptian. The Race to Decipher the Stone Technically it should have been easy to decipher the decree, especially as the French made impressions of the writings and they were published and circulated all over Europe. Classicists and linguists all studied the writings in a race to be the first to read the words of the Ancient Egyptians. It took many years before a breakthrough in 1803 when the first full translation of the Greek version of the decree appeared. However, here was a great rivalry between experts, in particular the French and English, with regards to the Egyptian texts. Finally, in 1822 Jean-François Champollion announced he had made a successful transcription. He was the first person to fully decipher the stone and allowed people for the first time in centuries to read the writings of the Pharaohs. It’s important to note still that his work was only possible because of the earlier research of English linguists, especially Thomas Young. Visitors viewing the stone at the British Museum The Fate of the Stone Nelson’s great victory over the French at the Battle of Aboukir Bay (1799) doomed Napoleon’s invasion. He soon fled back to France and the stone was seized by the British after they defeated the French in 1801. The stele was taken back to London where it has remained ever since. It can be seen to this day in the British Museum. References Ray, J. D. (2007). The Rosetta Stone and the Rebirth of Ancient Egypt. Harvard University Press. - Artículo*: plato - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Curiosity Rover encuentra un caché de arcilla en Marte |

¿Por qué hay arcilla en Marte? En la Tierra, la arcilla se puede formar el fondo de un lago tranquilo cuando determinados minerales atrapan el agua. En el lugar de Marte de la imagen, el Rover Curiosity perforó dos rocas y encontró una gran concentración de arcilla. Se considera que la arcilla escondida es una prueba adicional de que el cráter Gale contenía agua en un pasado lejano. La imagen es un montaje de 57 fotografías tomadas por el Curiosity junto con un autorretrato. Se ven muchos detalles del Rover del tamaño de un coche, como las ruedas, numerosos instrumentos científicos y un palo que contiene los «ojos» de la cámara, uno de los cuales puede disparar un rayo láser infrarrojo. El Curiosity continúa rodando por el Monte Sharp, en el centro del cráter Gale, en busca de rastros de la historia antigua de Marte y de si alguna vez se dieron las condiciones para albergar vida. - Artículo*: Alex Dantart - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Hay una mayor preferencia por la psicoterapia individual frente a la grupal y online, según un estudio

Los trastornos de ansiedad y del estado de ánimo son los trastornos emocionales más frecuentes entre la población general. Concretamente en España, se estima que aproximadamente dos millones y medio de personas presentan un trastorno depresivo, y se cree que, casi dos millones de personas, tienen un diagnóstico de trastorno de ansiedad, lo que supone el 5,2% y al 4,1% de la población, respectivamente (...) - Artículo*: Default Administrator - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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Manual para promover una salud mental en positivo desde el aula

Fomentar una salud mental positiva dentro de los centros educativos es un aspecto imprescindible y clave para un buen desarrollo en la etapa adolescente. Con esta afirmación, se presenta una nueva guía dirigida especialmente a docentes de centros educativos, para trabajar la promoción de la salud mental desde un enfoque positivo entre el alumnado adolescente (...) - Artículo*: Default Administrator - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
Fomentar una salud mental positiva dentro de los centros educativos es un aspecto imprescindible y clave para un buen desarrollo en la etapa adolescente. Con esta afirmación, se presenta una nueva guía dirigida especialmente a docentes de centros educativos, para trabajar la promoción de la salud...

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Memòries d'Istanbul

Memòries d'Istanbul / Istanbul'un anıları En Istanbul, con los maestros calígrafos Shahryân Shâh, natural de Indonesia (en el centro), y Pablo Khalid Casado (derecha), que este fin de semana estará en el Institut d'Estudis Sufís de Barcelona impartiendo un curso de caligrafía árabe... (La caligrafía es música para la vista / Hat gözler için müziktir). - Artículo*: Halil Bárcena - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
Memòries d'Istanbul / Istanbul'un anıları En Istanbul, con los maestros calígrafos Shahryân Shâh, natural de Indonesia (en el centro)...

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Journée Henry Corbin 2019 : combat spirituel, combat terrestre

15e journée Henry Corbin Combat spirituel, combat terrestre Samedi 30 novembre 2019 de 9h30 à 17h00 Amphithéâtre de l’INHA INHA, 2 rue Vivienne, 75002 PARIS Métro : Palais Royal-Musée du Louvre (lignes 1 et 7) Cet article Journée Henry Corbin 2019 : combat spirituel, combat terrestre est apparu en premier sur Association des amis de Henry et Stella Corbin. - Artículo*: Daniel Proulx - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
15e journée Henry Corbin : combat spirituel, combat terrestre, samedi 30 novembre 2019 de 9h30 à 17h00 Amphithéâtre de l’INHA, 2 rue Vivienne, 75002 PARIS Métro : Palais Royal-Musée du Louvre (lignes 1 et 7)

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lunes, 28 de octubre de 2019

Ni yo ni nada distinto de mí, por Russel Williams

NI YO NI NADA DISINTO DE MÍ Por Russel Williams (Gaia Ediciones) Russel Williams es uno de los maestros iluminados más destacados de nuestros tiempos. Después de vivir acontecimientos extremadamente duros a una edad muy temprana ―abandonó el colegio con 11 años y se quedó huérfano poco después―, experimentó un despertar espiritual a los 29 años de edad. A partir de entonces se dedicó a transmitir sus enseñanzas durante seis décadas, desde finales de los años cincuenta hasta su fallecimiento en 2018, a los 96 años. Russel siempre evitó la publicidad y, hasta la primera edición de este libro en inglés, jamás había publicado sus escritos ni las transcripciones de sus charlas, puesto que prefería trabajar tranquilamente en grupos reducidos. Esta es la primera vez que sus enseñanzas y su vida quedan reflejadas por escrito en castellano. Este libro es, por una parte, la historia de su extraordinaria vida y, por otra, el registro de sus enseñanzas... / Seguir leyendo. - Artículo*: - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
La enseñanza de la no-dualidad, selección de libros: Ni yo ni nada distinto de mí, por Russel Williams

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Russel Williams

RUSSEL WILLIAMS (Ficha personal y de recursos) Russel Williams nació en Londres en 1921 y vivió en Atherton, cerca de Manchester, con su esposa Joyce hasta 2018. Desde 1974 fue el presidente de la Sociedad Budista de Manchester. Russel Williams fue uno de los maestros espirituales iluminados más notables de nuestro tiempo. Después de una vida temprana de dificultades extremas, dejando la escuela a la edad de 11 años y quedando huérfano poco después, sufrió un despertar espiritual a la edad de 29 años. Desde fines de la década de 1950, fue un maestro espiritual hasta su fallecimiento en el año 2018. Anteriormente, Russel había evitado la publicidad y nunca publicó ningún escrito o transcripción de sus charlas, prefiriendo trabajar en silencio con pequeños grupos, hasta que fue publicado su libro Ni yo ni nada distinto de mí, una transcripción de sus últimas charlas... / Seguir leyendo. - Artículo*: - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
Maestros, profesores y autores de la no-dualidad: Russel Williams

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Las 12 tesis del obispo episcopal John Shelby Spong

Las 12 tesis del obispo episcopal John Shelby Spong Las 12 tesis del obispo Spong Extraídas de: Why Christianity Must Change or Die: A Bishop Speaks to Believers in Exile (1998) ¿Por qué el cristianismo ha de cambiar o morir? Un obispo habla a los creyentes en el Exilo El 31 de octubre de 1517 Martín Lutero dejaba clavadas sus 95 tesis en las puertas de la capilla de Wittenberg. Era el origen de la Reforma del siglo XVI. Hoy publico en el boletín de la diócesis de Newark, The Bishop's Voice, este manifiesto dirigido a todos los cristianos. Y, publicándolo también por internet, envío estas 12 tesis a los principales responsables de las Iglesias de todo el mundo, invitándolos a un debate. No son tantas como las de Martín Lutero, pero son mucho más radicales. El teísmo, como forma de hablar de Dios, es ya cosa muerta.Dios ya no puede ser comprendido con credibilidad como un Ser, de poder sobrenatural, viviendo por encima de los cielos y siempre preparado para invadir la historia humana para imponer su divina voluntad. Por lo cual casi todo nuestro hablar sobre Dios de hoy día no tiene ningún sentido, a no ser que encontremos una nueva manera de hablar de Dios Si Dios ya no puede ser comprendido en términos teísticos, el querer seguir entendiendo a Jesús como la encarnación de una divinidad teística se ha convertido en un sin-sentido. Por lo cual la cristología de épocas pasadas ha hecho "bancarrota". La historia bíblica de una perfecta y acabada creación y la posterior caída en pecado de los hombres es una mitología pre-darwiniana y un sin-sentido post-darwiniano. El nacimiento virginal, entendido biológicamente, imposibilita la comprensión tradicional de la divinidad de Cristo. Las narraciones de milagros del Nuevo Testamento no pueden ser interpretadas en un mundo post-newtoniano como acontecimientos sobrenaturales realizados por una divinidad encarnada. La cruz como sacrificio por los pecados es una idea bárbara, fundamentada en primitivos conceptos de Dios, que ha de ser abandonada La Resurrección es una acción de Dios, quien elevó a Jesús al significado de Dios. Por lo cual no puede ser una resurrección física ocurrida dentro de la historia humana. La narración de la Ascensión presupone un universo a tres niveles: ya no es posible traducirla a una concepción post-copernicana del espacio-tiempo. No hay ninguna norma externa, objetiva, revelada, formulada en la Escritura o sobre tablas de piedra, que deban regir nuestra conducta ética para siempre. La plegaria no puede ser una petición dirigida a una deidad teística para que actúe dentro de la historia humana de una manera determinada. La esperanza de una vida después de la muerte ha de quedar separada de toda concepción de premio o castigo. Por lo cual Iglesia no debe seguir apoyándose sobre la culpa para motivar una buena conducta. Todos los seres humanos son portadores de la imagen de Dios y han de ser respetados por aquello que cada uno es. Por lo cual ninguna descripción externa, basada en la raza, en la etnia, en el sexo u orientación sexual, puede ser usada como fundamento de una discriminación o rechazo. Las iglesias históricas, católica y protestantes, oscilan entre un fundamentalismo primario y un secularismo vacío. Ninguna renovación podemos esperar ni del fundamentalismo ni de este secularismo. Sólo una Nueva Reforma, mucho más radical que todas las conocidas hasta ahora, que no tenga miedo de tocar el mismo corazón de la fe, podrá salvar la fe cristiana y darle un futuro. Ya nunca más los antiguos conceptos pre-modernos serán portadores de significado en un siglo post-moderno. Es cuestión de vida o muerte. No se trata ahora de reformar el funcionamiento de la autoridad en la iglesia, ni cambiar la administración eclesiástica, ni discutir sobre la validez de las ordenaciones o de los sacramentos; ahora se trata de repensar hasta sus raíces el mismo contenido de la fe cristiana, para adaptarla a nuestra mentalidad cada vez menos religiosa. ¿Quién es este obispo? Ver su pàgina web: www.johnshelbyspong.es - Artículo*: Zurraquín - Más info en psico@mijasnatural.com / 607725547 MENADEL Psicología Clínica y Transpersonal Tradicional (Pneumatología) en Mijas Pueblo (MIJAS NATURAL) *No suscribimos necesariamente las opiniones o artículos aquí enlazados
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