

Basta seguire il procedimento induttivo per veder confermata l’impressione che dietro le scellerate azioni che stanno imprimendo una svolta sempre più malvagia, che non è azzardato definire satanica, alle vicende mondiali in corso di svolgimento, si celi e operi lo stesso tipo umano, la stessa categoria di individui, i cui atteggiamenti mentali e comportamenti reali risultano simili, a prescindere dal campo d’azione e indipendentemente dal ruolo svolto. È come se tutti questi “operatori del male” rispondessero e facessero riferimento ad un unico centro di comando, e attingessero le loro ispirazioni dalla medesima fonte, dalla stessa pozzanghera maleodorante.
Quelli che contribuiscono – ognuno a modo suo e nel rispettivo ambito di competenza – a incrementare e tenere in piedi la narrazione del potere, a farla applicare puntigliosamente e a determinarne le pesanti conseguenze sulla popolazione, appartengono ad un’unica categoria, sono soggetti alle stesse anomalie caratteriali, risultano vittime dei medesimi scompensi e squilibri psichici: essendo tutti animati da una regolare cattiveria di fondo e da una comune malvagità.
Che si tratti di zelanti esecutori di stermini o dei propagandisti prezzolati che ne giustificano le ragioni; di volenterosi interpreti dei più assurdi diktat sanitari o dei loro teorici e diffusori; di propagatori dell’ansia climatica o degli interessati ispiratori della stessa; di promotori dei più strampalati “diritti” o dei loro remunerati testimonial, è possibile riscontrare in tutti quanti sempre la medesima ostinazione e cieca obbedienza, la stessa violenza (non solo verbale!); fino a rendere plausibile il paragone e l’assimilazione fra i comportamenti criminali sionisti e la spietata persecuzione di quelli che, nella stagione del covid, non si piegarono alle imposizioni. Fra quelli che oggi affamano scientemente un popolo intero e quelli che ieri invocavano Bava Beccaris e lasciavano senza lavoro e senza stipendio chi non cedeva al ricatto sanitario, la differenza non è poi così tanta.
Con le debite proporzioni, fare il tiro a segno sui bambini di Gaza o ringhiare contro i contestatori e contro gli uomini liberi ancora in grado di ragionare con la propria testa, mostra numerosi punti comuni nel carattere degli attori di tali “battute di caccia”. La cattiveria e l’acredine sono gli stessi, come gli stessi sono (quasi sempre) i nomi e le facce dei persecutori… E non può che essere lo stesso il disprezzo che ispirano, la ripugnanza che suscitano, la carognaggine che manifestano!
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