Psicología

Centro MENADEL PSICOLOGÍA Clínica y Tradicional

Psicoterapia Clínica cognitivo-conductual (una revisión vital, herramientas para el cambio y ayuda en la toma de consciencia de los mecanismos de nuestro ego) y Tradicional (una aproximación a la Espiritualidad desde una concepción de la psicología que contempla al ser humano en su visión ternaria Tradicional: cuerpo, alma y Espíritu).

“La psicología tradicional y sagrada da por establecido que la vida es un medio hacia un fin más allá de sí misma, no que haya de ser vivida a toda costa. La psicología tradicional no se basa en la observación; es una ciencia de la experiencia subjetiva. Su verdad no es del tipo susceptible de demostración estadística; es una verdad que solo puede ser verificada por el contemplativo experto. En otras palabras, su verdad solo puede ser verificada por aquellos que adoptan el procedimiento prescrito por sus proponedores, y que se llama una ‘Vía’.” (Ananda K Coomaraswamy)

La Psicoterapia es un proceso de superación que, a través de la observación, análisis, control y transformación del pensamiento y modificación de hábitos de conducta te ayudará a vencer:

Depresión / Melancolía
Neurosis - Estrés
Ansiedad / Angustia
Miedos / Fobias
Adicciones / Dependencias (Drogas, Juego, Sexo...)
Obsesiones Problemas Familiares y de Pareja e Hijos
Trastornos de Personalidad...

La Psicología no trata únicamente patologías. ¿Qué sentido tiene mi vida?: el Autoconocimiento, el desarrollo interior es una necesidad de interés creciente en una sociedad de prisas, consumo compulsivo, incertidumbre, soledad y vacío. Conocerte a Ti mismo como clave para encontrar la verdadera felicidad.

Estudio de las estructuras subyacentes de Personalidad
Técnicas de Relajación
Visualización Creativa
Concentración
Cambio de Hábitos
Desbloqueo Emocional
Exploración de la Consciencia

Desde la Psicología Cognitivo-Conductual hasta la Psicología Tradicional, adaptándonos a la naturaleza, necesidades y condiciones de nuestros pacientes desde 1992.

jueves, 26 de junio de 2025

Periferia Europa


Periferia Europa

 

In questi tempi malvagi, in cui quasi più nessuno veglia ancora sulla bellezza della terra, col mondo che va in fiamme fra insensate guerre e indicibili massacri, da parte degli analisti e dei (finti) saggi mediatici, si sottolinea l’irrilevanza dell’Europa e delle sue istituzioni, la sua mancanza d’influenza nel quadro politico internazionale, la sua esclusione e marginalizzazione dalle sedi dove si prendono le decisioni importanti e si fanno le scelte decisive. E notandolo, si mostra sorpresa e sconcerto, quasi come se si stesse subendo un’ingiustizia o si fosse vittime di un sopruso.

Basterebbe però valutare con distacco e senza pregiudizi la cosiddetta Unione Europea per rendersi conto che non potrebbe essere altrimenti. Cosa e chi dovrebbe infatti assicurare all’entità che si è impossessata della civiltà europea autorevolezza e credibilità se essa si fonda proprio sul rifiuto di ogni (precedente) idea di autorità e sovranità? I “talebuoni” che vi bivaccano sono palesemente al servizio e alle dipendenze di centrali di potere esterne e ignote, per cui non sono assolutamente nella condizione di scendere in campo fattivamente, di prendere decisioni autonome e affrontare i problemi reali della popolazione.

Essendo solo dei grigi trasmettitori di ordini e firmatari di decreti e riforme dettati da qualcuno che è interessato solo al proprio tornaconto personale (i signori dell’usura), essi sono del tutto impossibilitati ad intraprendere qualunque tipo di iniziativa buona e utile per i popoli che fingono di governare. E perfino la crescente sterilità della popolazione e il gap riproduttivo che estingue gli europei gli possono venire addebitati, in quanto conseguenza diretta di tale “oscuramento”, che dipende molto più di quanto si possa immaginare dalla lontananza dello Spirito, che è sempre fonte di vita rinnovamento e rinascita degli esseri viventi sulla terra.

L’incantesimo di cui sono vittime li tiene lontani dalla Luce del Signore, che potrebbe chiarirne l’operato e illuminarne i pensieri. Perduti nelle ombre e scollegati da cuore anima e mente, agiscono a mo’ di freddi marchingegni, rendendo conto esclusivamente ai loro fabbricanti e programmatori, che li hanno messi lì (comprandoli con poco, perché poco valgono) affinché ne curino gli interessi, che non prevedono in alcun modo il bene comune. Una mancanza di libertà e autonomia che, del resto, non risparmia nemmeno i primi camerieri – fosse pure il comandante in capo USA, il più asservito di tutti, anche in virtù delle ceneri di Epstein nascoste sotto il tappeto! – collocati solo un gradino più in alto nella gerarchia servile…

Ecco l’origine e la logica di tutte le scellerate imposizione e direttive demenziali che questi servi partoriscono a ciclo continuo (È SEVERAMENTE VIETATO! è l’unica cosa che riescono a dire al popolo), comprese le ottuse e insensate scelte di politica internazionale, inaccettabili non solo dal punto di vista dell’intelligenza, della coscienza e dell’umanità, ma perfino avverse agli interessi materiali dei singoli stati europei. Del resto, la congenita malvagità che li caratterizza impedisce loro di fare associazioni logiche e razionali, di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, di garantire qualunque forma di giustizia e di assicurare (per quanto possibile) un po’ di pace. Non ne posseggono i principi, non sono nella condizione di accedere alla loro fonte.

Quello che era il contenuto spirituale eterno dell’Europa è stato attaccato e demolito non da nemici esterni, da cui ci si sarebbe potuti difendere per istinto di sopravvivenza e per reazione naturale, ma molto più banalmente l’attacco è arrivato dall’interno, da alcune componenti e forze che hanno promosso ideologie e forme di vita che rappresentavano la negazione del precedente ordine, fino a condurre all’asservimento attuale. L’ordine organico su cui si fondava la precedente civiltà, articolato in comunità corpi e unità differenziati e gerarchizzati, tenuti insieme dal rapporto diretto della realtà terrena col dominio spirituale ed il sacro, è venuto meno quando il “contatto” fra alto e basso si è interrotto. E il fatto stesso che oggi si usi l’arma delle sanzioni economiche per piegare stati e nazioni recalcitranti, quando prima era sufficiente minacciare la scomunica per ricondurre all’ordine sovrani e singoli, indica chiaramente lo scivolamento materiale subito dalla società moderna.

Del resto, la tirannia e il totalitarismo sono successivi a questa “frattura”, per lo meno dalla Rivoluzione francese in poi, dove un apparato centralistico basato su burocrazia, controllo poliziesco e rigide imposizioni si è affermato in modo sempre più invasivo e opprimente, contro le precedenti autonomie e indipendenze comunitarie e personali, in cui venivano rispettate e mantenute le singole differenze linguistiche, etniche e storiche. E l’aver barattato le antiche autonomie e libertà col (presunto) benessere materiale, non è detto che sia stato un buon affare!

Per ribellarsi a questa tirannia, apparentemente imbattibile, sarebbe necessario riportare al centro proprio l’autentica libertà, non più al servizio dell’individualismo e degli egoistici vizi privati, trasformati in pubblici diritti; ricostruendo, al contempo, un ordine organico del tutto decentralizzato, composto di singole autonomie e di autorità intermedie, rimettendo al centro delle funzioni direttive – ad ogni livello – la persona, che sia in grado di affermare il principio di autorità attraverso l’assunzione diretta delle responsabilità, con l’esempio in primo luogo e con atti precisi e comportamenti coerenti, poi; fondando il tutto sulla saldezza interiore, l’incrollabilità e l’assenza di timori e paure nei confronti del mondo esterno, avverso e contrario.

Fondamenta che solo il ritorno ai valori spirituali e tradizionali sarebbero in grado di garantire, ma questa svolta rivoluzionaria non è certo cosa che ci si possa attendere dai parassiti oggi alla guida (!) della decadente Europa, intenti solo ad assecondare il loro egoistico particulare, e a leccare la mano che li nutre e ne regge il guinzaglio.

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